La sentenza cost.le n.103/2017 è di grande interesse per la salvaguardia dei beni di demanio civico, di cui riconosce e riafferma la rilevanza anche nel mutato assetto socio-economico della realtà contemporanea. In sintesi, la Corte ha dichiarato la illegittimità costituzionale delle norme regionali impugnate, in quanto, attraverso l’estensione illegittima dell’istituto della sclassificazione, consentono di sottrarre al patrimonio collettivo civico vasti appezzamenti di territorio, in violazione dello speciale regime di cui all’art.41 del r.d. 332/1928 e del vincolo paesaggistico imposto dal legislatore nazionale.
Con questa pronuncia la Corte conferma la sua giurisprudenza storica sulla necessità di tutelare i beni delle comunità originarie e, nel caso di specie, stigmatizza di nuovo l’improvvido ed illegittimo intervento del legislatore sardo che minaccia l’integrità e la destinazione del’antico demanio agli usi della comunità proprietaria (v. sul tema la sent. 210 del 2014, nel sito sez. sentenze cost.). Ne siamo molto lieti.
Le pronunce del giudice costituzionale in tema di demanio civico sono state essenziali – e lo sono tuttora – per la conservazione e riconoscimento dell’importanza dei patrimoni e diritti civici delle popolazioni, in una panoramica giurisprudenziale, di merito e di legittimità, spesso contrastante con le stesse finalità della legge speciale in materia e con l’interesse pubblico, nazionale e locale. alla tutela del demanio civico.